Chi sono

Doris Emilia Bragagnini la biografia più essenziale:

“Nata nel nordest vive da sempre a due passi da sé, a volte v’inciampa e ne scrive”. 

Sono nata in provincia di Udine dove tuttora risiedo, miei testi e note su di me sono presenti in riviste letterarie, alcuni periodici online e cartacei tra cui Carte nel Vento a cura di Ranieri Teti, EspressoSud a cura di Augusto Benemeglio, Noidonne e Kenavò a cura di Fausta Genziana Le Piane, La Lettura inserto del Corriere della Sera a cura di Franco Manzoni, Avvenire a cura di Pierangela Rossi,  Formafluens a cura di Irene Sabetta, Periferie a cura di Anna Maria Curci, La Clessidra a cura di Marco Conti, Le Voci Della Luna a cura di Mara Cini, Il Detonatore a cura di Matteo Fais, in  varie antologie (tra cui Il Giardino dei Poeti ed. Historica e Fragmenta premio Ulteriora Mirari ed. Smasher); in blog e siti letterari come Neobar (di cui co-curatrice insieme ad Abele Longo fondatore) e Il Giardino Dei Poeti (redattrice), sostenendo la divulgazione poetica, con note di lettura, prefazioni. Presente con numerosi contributi in Carte Sensibili, Via Delle Belle Donne, La Poesia e lo Spirito, La Dimora del Tempo Sospeso, Blanc de ta nuque, Poetarum Silva, WSF, Poetrydream, Linea Carsica, Poesia del Nostro Tempo, Perìgeion, Le Muse Inquiete, Laboratori Poesia, Bologna In Lettere, Atelier, Di sesta e di settima grandezza, La rosa in più, Tragico Alverman, Il giornalaccio. Ho partecipato ai poemetti collettivi “La Versione di Giuseppe. Poeti per don Tonino Bello” e “Un sandalo per Rut” (ed. Accademia di Terra d’Otranto, Neobar 2011).

Premiata più volte al “Premio Lorenzo Montano”: menzione speciale per il testo Claustrofonia nel 2013 e per il testo “Di fuga Soluta” nel 2016, segnalazione per la silloge ineditaClaustrofonianel 2017, segnalazione per il testo “Determinismo Verticale” nel 2018, segnalazione per l’opera edita Claustrofonia nel 2019 (lettura testi qui). Segnalata per la stessa al “Premio Bologna in Lettere 2019. Claustrofonia risulta nella rosa delle venti raccolte di poesia edita finaliste per la V edizione del Premio Elio Pagliarani 2019, premiata con segnalazione al Premio Umbertide xxv Aprile 2020, nella rosa dei venti finalisti al Premio Rilke 2023. Finalista con “Terra Nullius” sezione – Una poesia inedita – al Premio Lorenzo Montano 2020. Finalista con “Shhhh” sezione – Poesie Singole Inedite – al Premio Bologna In Lettere 2021 (lettura testi qui). Finalista con la poesia inedita “Apotema di” al Premio Lorenzo Montano 2022.

Segnalazione speciale per la silloge inedita “Terra Nullius” al Premio Lorenzo Montano 2023, seconda classificata tra i vincitori del Premio Renato Giorgi 2023.

Finalista con la silloge inedita “Terra Nullius” al Premio Lorenzo Montano 2024

Vari miei testi sono stati tradotti in spagnolo, in inglese e in rumeno, dai poeti Marta Roldan, Antonio Nazzaro, Mario Chavez Carmona, Abele Longo, Alexandru Macadan, Eliza Macadan, Daniel Marin.

libri editi:

OLTREVERSO il latte sulla porta, ed. Zona 2012

CLAUSTROFONIA sfarfallii – armati – sottoluce, Ladolfi ed. 2018

Per Editura Cosmopoli (2023), traduzione in lingua rumena di Alexandru Macadan, esce la plaquette bilingue “Umbra Răsturnată/L’ombra rovesciata”.

di me hanno scritto: Augusto Benemeglio, Cristina Bove, Gianluca Conte, Giorgio Contis, Anna Maria Curci, Fernando Della Posta, Narda Fattori, Fausta Genziana Le Piane, Abele Longo, Mezzanotte, Elina Miticocchio, Sebastiano Patanè Ferro, Plinio Perilli, Annamaria Ferramosca, Fabrizio Bregoli, Giorgio Galli, Franca Alaimo, Gian Ruggero Manzoni, Enzo Campi, Franco Manzoni, Antonio Spagnuolo, Marco Conti, Mario Famularo, Ranieri Teti, Laura Caccia, Pierangela Rossi, Giorgio Bonacini, Paolo Polvani, Giuseppe Vetromile, Francesca Del Moro, Stefano Vitale, Anna Rita Merico, Stefano Guglielmin, Alfredo Rienzi, Mara Cini, Silvia Comoglio, Ester Monachino.

***

La Poesia che io incontro è una “presenza” assidua che si muove nei luoghi dell’animo, pensatoi dell’esistere in forma ologrammatica. Che si riveli o no, che suggerisca il suo dettato o meno, è qualcosa che mi accompagna e in cui confido come fosse un’entità fisica. Il nostro dialogo a volte s’interrompe, le parole ammutoliscono ma rimango aggrappata all’unica costante in cui penso di poter “credere”, come in una fede: non ci sarà abbandono e la percezione, la sintonizzazione sulla sottile frequenza, non la lascerò mai sfuggire volontariamente.  Non ho ben chiaro di come avvenga il processo creativo, rimango in un ascolto e in un’attesa che, separandosene, convivono col quotidiano. Per essere complice e pronta al suggerimento, mi circondo del silenzio necessario quanto la solitudine. Quando le parole s’impossessano della mano scrivo in una forma di dettatura ma, quasi mai il testo è perfetto al mio orecchio, ha poi successivo bisogno di pulitura e calibrata disposizione che perseguo seguendo una cara bussola interiore. Scrivo rivolgendomi a nessuno, imbucando in qualche stella postale, per dove non so.

.

Volto  Poetry Lab: Doris Emilia Bragagnini

…………………………..