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come una marea
che – liscia e liscia –
passi questa tomba scabra
come bocca disseccata e
a nulla vale il latte sulla porta
l’andirivieni della notte con i suoi alterni opali
pasti indotti, di una giovane falena
tendimi la pelle
fanne un tamburo per giorni muti
quando a sgranocchiare ore non ci penseranno i denti
ma una lingua, che si farà lasciva
nel porgerti le scuse d’essere stata onesta
ti laverò dal mio peccato – non del tutto – originale
luciderò quella salsedine, trama su papille scure
sarà l’estinguersi del solco a brindare al ventre storto
Un capolavoro, Doris. Quel latte sulla porta è stata una trovata geniale. Quotidianità collocata tra gesti e sentimenti affatto ordinari. -Cucimi la pelle fanne un tamburo per i giorni muti-Versi sconvolgenti stesi però con la delicatezza e l’eleganza che, sempre, ti contraddistinguono.Altre parole non trovo per dirti quanto, quanto mi sia piaciuta questa poesia.Un abbraccio, i miei complimenti.Rossella
Quanto mi è piaciuta Doris! Energia, sensualità, presa di coscienza…chiusa sublime… appluso!!!! Un bacio :-))
Mi è piaciuta prima leggerla per il suono ,a voce alta e poi sentirne i passi ..complimenti!Tinti
sai quanto mi piace questo tuo scrivere”scabro” all’apparenza.è come guardare un frattale, si riepiega e ne nasce uno ancora, e ancora…caleidoscopio di forme e luci.ciao
un tam tam di te arriva fino qui si sente è poesiaciao doris
Il tuo punto di forza è l’eleganza dei versi, l’intelligenza sopraffina che in ogni componimento ti consente di aprire angolature diverse e schiudere scenari, traducendosi infine in un viaggio dell’anima che niente può interrompere… Mi sarò spiegata?… In ogni caso, EXCELLENT! :-)
Ho letto i bei commenti, che condivido: la tua poesia, dal latte sulla porta, diventa un fiume di lava che scende lenta e continua.
E’ solo un fiore ma te lo dono con amore Amore per l’amore senza nessuna pretesa Non si sente l’odore ma ha un dono raro non sfiorisce col tempo come le passioni umane E’ lo speccho senza vetro di un anima arresa un bacio come fiore per farsi ricordare. Buona vitaTony
tostissima…un bacinstefe
Doris, sono versi drammaticamente belli, dove il patos sale in crescendoe giunge fino in chiusa. Poesia moderna, nel tuo stile contratto, che non ha nulla da invidiare ai versi più belli di una “Medea” euripidea. Dico questo perchè esprimi il tuo dolore di donna con la stessa vis passionale di quella mitica figura femminile.Mi turbano i tuoi versi, la tua voce vibra come un urlo e credimi fa vibrare il lettore. Mai mutato il mio amore per la tua poesia, bella come poche altre. Sei come essa, speciale.Bravissima.nunù
Vorrei ringraziarvi tutti, Rossella, Beatrice, Tinti, Cristina, Cricri, Annarita, Mimma, Tony, Stefania, Nunù… Mi riesce difficile parlare di questa poesia attraverso parole che non siano quelle del componimento stesso, più di tutte mi appartiene profondamente. Sono contenta che l’abbiate apprezzata, in particolar modo sono colpita da come Nunzia l’abbia percepita, significa che quello che volevo “portare fuori” dime ha trovato la strada per parlare davvero.Ciao, a presto. Doris
Doris, bellissima appassionata, ti mando un saluto tenero, ero passata da qui vogliosa di un’altra poesia, ma mi rileggo questa. Magari non sono tanto capace di capirti, e lo ammetto senza difficoltà, solo che questa poesia non è da capire, ma da intuire confusamente perché tu NON vuoi farti capire né dirti oltre, sconfineresti e non è da te. Per me il latte rappresenta l’innocenza della bambina divenuta donna. L’immagine che hai scelto mi inquieta, mi sembra una profanazione di quell’innocenza. Se scrivo scemenze scusami, è così che sento. Il tuo essere femminile è un urlo che implora amore, ma nessuno può capirlo. Allora accolgo io l’urlo e ti do il mio affetto pulito, direi lattiginoso e dolce.
Mimma, quanto sei cara, tu non dici mai scemenze e sei profondissima nei tuoi commenti, sia brevemente che anche dilungandoti ho visto pochissimi affrontare dei testi criptici con la tua acutezza… e anche ora lo hai fatto. Il tuo affetto me lo prendo tutto tutto, anzi guai a chi me lo tocca ! Ti abbraccio
lasciamelo dire…questa stasera non avrei dovuto leggerla…(e ci starebbe bene una parlaccia che tu sola capiresti) ti voglio bene do. tanto tantoè bellissima
oh! questa, a dispetto del “latte”, la avverto dolorosissimacome filo spinato.molto bellama respingo il tamburo, anche se propaga l’eco di te e di noi che vibriamo assieme.un abbraccio dolce.un a presto (forse). cioè sì-bacio!!!!
Sono bellissime le tue parole pur se parlano spesso di un vivere non semplice.Non è la mia filosofia, il mio pensiero: pure, nel riconoscer nel tuo scritto passi miei che lasciarono impronta, mi disseto del tuo lasciar libero lo spirito e DIRE.
posso definir-ti rock?(l’ampiezza delle note che traspaiono sulle tue parole me la fanno “musicare”).Speciale, tu, per come canti i tuoi versi interiori.Grazie.Glò