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Decapitavo serpi tra i capelli
mille e mille occhi da cavare – liscio –
il cranio tra la mano e il mio riviverla
come morsa attorno all’odio – zitto –
in fessure da schiumare, stretta
Così io lavo il lutto abbandonato
un “Caravaggio folk”
di teste e drappi dentro al cesto
biancheria disposta ad arte
luce spettrale che – accade – di lato
il “due X uno”, che di me non c’è
————— nessuno —————
Doris, sono momenti in cui ci sentiamo disamati, incompresi, anche traditi e allora cerchiamo parole forti per dire il disagio umano universale… tu hai il coraggio di pubblicare in pienezza quello che senti. Ma poi spettrale è anche il fulgore delle aurore boreali, la danza della luce nella notte che tutti viviamo. E c'è sempre una speranza ovunque si trovi un raggio.
DorisMi piace moto come stai scrivendo, in maniera sempre più originale e moderna.Riconoscibile la tua poesia, già dai primi versi.i miei complimenti, cara!un abbracciocri
Mimma e Cristina, grazie sempresempre per la vostra attenzione…
Per non perdere i pensieri degli amici… da FB: Piace a : Ezia Caredda, Serenella Tozzi, Silvia Molesini, Giustina Marta, Adriano Gabellone, Enzo Campi, Fernando Della Posta, Teqnofobico Chiocciola, Isabella Verdiana Di Tomassi, Glo’ D’alessandro, Silvana varotti, Vincenzo Mancuso, Paola Puzzo Sagrado, Mariangela Guatteri, Angelica Cante.commenti:Francesco TontoliMolto strana questa tua poesia nei toni ultravioletti caravaggeschi: luce e ombra non lasciano margini ai chiaroscuri. E' tutto così netto, violento, estirpante. L'atto di castrazione feroce che per una donna è il più umiliante e simbolico (…basta pensare al rito della rasatura di una monaca…) è qui fissato come nel famoso quadro del Merisi. L'odio pietrificato. Il male estirpato attraverso la decapitazione rituale dei capelli-idre-pensieri luttuosi Lasciare il proprio sé pensante che cade dentro un cesto di biancheria sporca per ritrovare la propria intima unicità.24 agosto alle ore 10.43Angelica Canteinnanzi tutto quel deb. puntato o meno io mi ci commuovo sempre quqando lo leggo.che c'entra? c'entra e tu lo sai.cos'è uno spettro ?cosa spettrale? qualche volta mi guardo intorno e vedo spessissimo l'ombra di chi sai e poco più in là, sempre nella mia immaginazione visiva o visionaria che sia, l'ombra di mio padre. mi si confondono dentro. mi rendo conto che non dovrebbe essere così, che l'amore e la morte non dovrebbero essere parimenti avvicinate eppure lo faccio. ecco, spettri spettri delle mie brame …le tue parole deb, le tue poesie, i tuoi corsivi che graffiano i vetri e la superficie delle cose …lasci ogni volta il segno in me .24 agosto alle ore 10.53 ·Doris Emilia BragagniniFrancesco :-)) il tuo commento è molto più bello della mia poesia, splendido mon dieu… anche tu tagli di netto ed è una visione che si apre per sorprendente lucidità e nitidezza. Davvero grazie per la tua attenzione e presenza.24 agosto alle ore 11.01Doris Emilia BragagniniAngel… ti abbraccio. Deb ha una parte di te dentro, e il nostro saperci parte da lontano ricordi… il mio "rumore metallico" o il tuo" mantello" e tutto il resto, spettri spettri delle nostre brame e il nostro farci da specchio… sai che ti- leggo- anche più di quanto dici e sono così felice che tu ci sia.24 agosto alle ore 11.10Vincenzo MancusoOriginale, interessante e maturo il tuo poetare. Ti ho letta anche su Neobar e ho avuto la stessa impressione. Complimenti!:)24 agosto alle ore 13.53Paola Puzzo SagradoUna luce spettrale che – accade – di lato a tagliare la scena. Una donna che lava il manto scuro del lutto (di chi è andato, di quello che è rimasto) sotto il manto scuro dei suoi capelli/serpi tra sguardi di odio pietrificato e, sulla nuca, i segni della costrizione e auto costrizione di sé. Le donne in questa società sono così: spesso in "offerta speciale"! Molto bella Doris, penso che tutte vi si possano identificare!24 agosto alle ore 14.15Silvana VarottiUna poesia che tocca il tema del lasciare morire quello che deve morire, per poi rinascere. Un'operazione drastica e dolorosa, ma necessaria. Sfatare il mito di Medusa e lavare il lutto di " un Caravaggio Folk " come un colpo di mannaia. Non semplice e affatto banale. Ciao!24 agosto alle ore 14.25Isabella Verdiana Di Tomassiun atto di epurazione, di mondatura attraverso colori che danno la giusta intimità per distinguere vecchie ombre e farle soccombere sotto il taglio di una volontà che é come un fil di lama fiammeggiante. Vedere, decidere,…irremovibile l'azione così come il dolore della conoscenza. Solo la maturità dell'anima può tanto.Doris, sei stata eccezionale. Grazie.24 agosto alle ore 15.27 ·Romeo Rajaamo i toni Doris, e tu sei maestra in toni che dai, come nota per accordi, già nei titoli. Lucidità assoluta senza un tremore, è questo che spaventa è questo lo spettrale. La paura è un'altra cosa, viene prima o dopo, quando ci si guarda, così.sono splendide partenze di viaggi che non hanno meta, le tue poesie, e dove arrivi, dove sei, lo scopri solo se hai guardato il paesaggio.bravissima davvero. onorato di stare qui.24 agosto alle ore 16.38Doris Emilia BragagniniGrazie della vostra lettura, sono io, Romeo, a sentirmi onorata per la vostra attenzione e le vostre impressioni, che cerco e accolgo davvero con emozione viva… (davvero molto)… (!!!)24 agosto alle ore 18.30Carlo BagagliaAccade davvero: questa poesia è arte moltiplicata alla quale è stata sottratta giusto un po’ di luce, ma soltanto per lasciare in ombra una grande bellezza da svelare.Mi piace tantissimo! Grazie per avermi reso partecipe.24 agosto alle ore 21.53Bianca CiannameaBelle tinte caravaggesche , ed una splendida ombra di donna al buio. La parola e' assolutamente femminea in questa interpretazione di abbandono e solitudine. Versi che mi si confanno parecchio per modellazione , tono e sfumature concettuali.25 agosto alle ore 11.04
Doris Emilia BragagniniCarlo, grazie a te… a leggerCi ancora…25 agosto alle ore 17.55Doris Emilia BragagniniBianca, per il tuo modo di scrivere e d' intendere Poesia per me sei punto di riferimento… :-))!! per il tuo commento…25 agosto alle ore 17.58Antonio CiminieraPoesia originale, certamente di grande impatto emotivo! Un meraviglioso quadro reso ancora più interessante, enigmatico e "spettrale" dalla penombra, come quelli che si possono ammirare in numerose chiese veneziane! Leggendola mi sono venute in mente alcune melodie dell'illustre compositore tedesco Karl Orff, perché nonostante l'estrema essenzialità e la durezza di alcuni versi, possiede una considerevole musicalità, toni in crescendo che fanno da colonna sonora ad uno stile accattivante, originale, ricercato. Veramente una bella testimonianza di grande e moderna liricità! Complimenti Doris e grazie per avermene reso partecipe! :-)25 agosto alle ore 19.11Pastorini LidiaSei talmente brava,così intensa e mai oscura,attenta a fare rappresentazioni magiche e mai scontate i che mi inchino al piacere di leggerti26 agosto alle ore 17.22 Doris Emilia Bragagnini- Antonio, come già ti ho scritto in privato, il tuo commento mi è piaciuto moltissimo, anche per la generosa descrizione di ciò che ti ha richiamato…- Lidia grazie per la lettura, per la tua attenzione, è un piacere averti qui… aspetto di leggere altre cose tue…28 agosto alle ore 0.00 Pastorini Lidiaio non scrivo quasi più, per troppi problemi di lavoro e personali ma ho gioia intensa nel leggere altri.Commento poco ma leggo SEMPRE.Un abbraccio 29 agosto alle ore 14.27Bianca CiannameaE' che Doris pennella a tratto sicuro muovendosi tra colori che spesso urlano , per questo e' uno stile che mi piace ;-)) 29 agosto alle ore 14.29 Augusto BenemeglioNon so perché, Doris cara, ma questi versi mi rievocano in qualche modo due famose anoressiche, Elisabetta d'Austria ( la celebre Sissi) che scrive: "Mi sono svegliata da una prigione / con pesanti catene alle mani; più acuta ogni giorno è …la mia nostalgia./ E tu, libertà! Tu mi fosti rapita…Avreste forse l'audacia/ di credere di potermi avere?/ Mortale è il mio freddo ardore/ e io danzo sui cadaveri.."" E poi Antigone , la "ragazzina che emette acuti lamenti , come un uccello impazzito", la "murata viva" , la guardiana dei valori , che sfida le leggi promulgate dal potere politico in nome di un'altra legge , quella naturale , non scritta, ereditata dagli antenati . Ci aggiungerei un pizzico di Sylvia Plath ( "Morire / è , come ogni cosa, un'arte./ Io la pratico mirabilmente")Un abbraccio forte.Augusto 30 agosto alle ore 9.50 Erremme ArtistaEstravagantelettura affascinante che sa prendere… 31 agosto alle ore 10.18 Giancarlo LocarnoLa testa di Medusa del Caravaggio fatta di urla e serpi compone l’autoritratto.Il sangue dal collo è più accettabile se deposto tra i drappeggi di biancheria che ci consentono lo studio della luce e dell’ ombra.Lo spettro è la loro scomposizione cromatica, tra il due e l’uno ci sono mi raggi X.Gli ultimi due versi quasi una filastrocca regressiva che accompagna l’ultimo sospiro , l’ultimo filo di voce della Medusa, prima di scomparire sotto le lenzuola.31 agosto alle ore 10.57 Doris Emilia BragagniniAugusto, sai che "leggerti" mi provoca sempre un'emozione grande, sentire attraverso ciò che tu -senti- moltiplica la percezione e io ti sono grata per avermi fatto accedere alla suggestione che i miei versi hanno evocato… abbraccio forte anche per te, carissimo amico. 31 agosto alle ore 17.25 Doris Emilia BragagniniRoberto… un carissimo saluto… 31 agosto alle ore 17.27 Doris Emilia BragagniniGiancarlo, ricordi quando ti ho chiesto di farci sempre avere un po' delle tue parole? Grazie di questo regalo :-)) 31 agosto alle ore 17.30
Fabio Cappellinimolto bella 05 settembre alle ore 3.54 Franco IntiniCiao Doris, è sempre un piacere.Da dove iniziare? I tuoi testi sono sempre difficili ma affascinanti e quindi attirano i curiosi come me.Quando scrivi “tra” fai intendere che non sono i capelli i serpenti ma questi stanno nascosti ed hanno mille occhi da cavare. Evidentemente era questo il lato dolente, l’essere guardata, perdere la segretezza, lo stare negli occhi di tutti di nascosto. Ma questa lotta non ha fine nemmeno arrivando al liscio del cranio perché l’odio da schiumare e da cui originano le teste, anche se stretto in una morsa se ne sta zitto e allora bisogna rivivere la lotta ogni volta, fessura per fessura. Ora invece l’attenzione si sposta sulle teste di cui ci si deve disfare dopo averle decapitate deponendole ad arte come per sottrarle all’attenzione, come una Giuditta che si porta via Oloferne (non la Medusa) in un cesto di biancheria fingendo di portarsi via i panni come una contadina, così in questa luce spettrale si lava il due per uno, cioè quel nessuno che prendeva forma nell’odio delle mille teste. Il senso di tutto questo è che l’odio altrui sebbene difficile da stanare e sconfiggere anche quando il suo oggetto è inconsistente, si può eliminare agendo ad arte con mosse sapienti e ben calcolate.così mi sembra ma come al solito potrei sbagliare.Comunque sei veramente unica in questo vasto panorama che abbiamo di fronte.un abbracciofranco07 settembre alle ore 17.49 · Non mi piace piùMi piaceSerenella TozziUna "lady Macbeth" a rovescio trovo in questa tua: non la colpevole, ma la vittima di una situazione oscura che spinge ad estirpare l' odioso inconoscibile che incombe.Una sapiente mistura di luci e ombre delineano la sfaccettata psicologia…d'insieme e ne emerge un sentimento di imposta forza. Ma è giocoforza salvarsi, a costo di perdere il sé stessi che si era…. e appare come un grido la chiusache di me non c'è————– nessuno ————–08 settembre alle ore 11.16 Doris Emilia BragagniniFabio :-)Franco la tua è una generosità così piacevole, veramente di cuore grazie per il commento, per la cura con cui esprimi il tuo sguardo…Serenella… molto bella anche la tua sintesi… 13 settembre alle ore 23.04 Ezia Caredda"nel mare dell'ansia il naufrago è solo".Colpiscono molto i colori, il nero come evento oscuro e il rosso sangue che ancora sgorga da ferite non rimarginate (serpenti che esplodono dalla testa). Poesia molto intensa. Tua, Doris:)un abbraccio22 settembre alle ore 23.04 Doris Emilia BragagniniSono contenta del tuo ritorno Ezia :-) e del modo in cui -senti- quanto scrivo!! Un abbraccio a te!28 settembre alle ore 10.20
un pezzo di grande scrittura, sono ammirato almerighi——————————————Ciao F. Almerighi… grazie per la tua visita…
Sono venuta a leggere, non ti fermi. Ogni volta più a fondo eppure a pelle da raccogliere: sbrindellata/tersa, subdola/chiarificatrice.E' stato detto molto (commenti fantastici) non aggiungo altro, se non un abbraccio.Grazie.clelia
Clelia, che tu abbia voglia di leggermi per me è qualcosa d'importante, ha significato. Noi ci capiamo anche con poche parole, sai quello che ti voglio dire, la mia stima nel tuo giudizio, oltre che nel tuo sentire, è grande…un abbraccio a te…
Mi manchi, postati.Ti abbraccioclelia
(pòstati) più chiaro l'imperativo
Bello ritrovarti su Splinder, cara deb.E trovo bella e originale questa frammistione di commenti e suggestioni proveniente da varie fonti web, sapientemente "impaginate" qui da te.Mi piace la tua scrittura. La trovo "aperta", ironica, senza fronzoli.
Carmine grazie per la visita e le tue impressioni… felice che tu sia giunto qui!L'impaginazione delle idee degli amici web… mi dispiaceva si perdessero e fb è un luogo strano, precario, così le ho dirottate…