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Nel molleggio ipnotico
di una coda bianca
metronomia toltami dagli occhi
scorre – poi – il cilindro della vita
alla tempia quel gennaio
ripetutosi nel rosso
divorante/dissipato tra le cosce
che i giorni contati (tiratura limitata)
sono proiettili di gomma “per signore”
filano e nemmeno te ne accorgi
non lo sapevo allora
lo credevo malattia, vincolo segreto
da scontare in mimetica d’assalto:
il grembiule d’ordinanza
giusto il fiocco esonerato
a pareggio forse, dello stesso colore
s e g n a l e t i c o tra i banchi
Ora servo una cortina
si studiano le mosse, se si brucia è d’immenso
si contano le pecore, si ammaliano gli agnelli
solo – si osa – abbassare lo sguardo
così, come un grilletto
____________________________(D.E.B. giugno 2011)
____________________________foto František Drtikol
Simonetta Bumbi
molto, controllata, ti controlli. e i versi sparano, uccidendo le paure…
4 giugno alle ore 20.09
Vincenzo Mancuso
é un piacere leggerti cara Doris.brava!finalmente sei qui.:-))
4 giugno alle ore 23.51
Paola Puzzo Sagrado
Do, non so come dirlo, ma io questa la aspettavo! Come se sapessi che ora avresti trovato le parole anche per me… Ed eccole, puntate dritte alla mia tempia poetica! Non vi è più dolore, ma una violenza calma. Non più rassegnazione, ma ris…posta determinata all’attacco. E c’è in quel rosso divorante, nei giorni a tiratura limitata, in quel fiocco esonerato, in quello sguardo basso, nella resistenza a quei proiettili di gomma, un coraggio che mi strazia… come quando vedi quei video in cui la polizia armata picchia a sangue la gente indifesa e questa non si sposta! Stupenda davvero, è sempre una grande emozione per me leggerti!
5 giugno alle ore 3.39
Bianca Ciannamea
Non c’è parola che non scavi il silenzio; le tue parole mi sembrano stiletti di un fiore rosso tra distese di neve,che stringono i segni alle cose e non le abbandonano se non per imparare a morire nel distacco del gesto.
5 giugno alle ore 9.47
Paola Puzzo Sagrado
Bellissimo commento, Bianca! Aggiungo che il titolo che subito la mia mente ha dato a questa poesia è “Resistenza”!
5 giugno alle ore 11.52
Fernando Della Posta
Bellissima Doris! Concordo con Paola sulla parola “Resistenza” ma aggiungerei anche la parola “Rassegnazione”. Direi però quella rassegnazione di denuncia, da cui molti si difendono abbassando lo sguardo e quindi facendo violenza volontaria… e consapevole, che spesso viene fatta apparire, e molti estranei alla vicenda percepiscono, come impotenza. L’ho visto subito come un testo di denuncia forte che affila le sue armi con i gesti di chi è escluso. Grande la tua capacità di offrire al lettore la possibilità di specchiarsi e interrogarsi come vuole, seguendo il suo istinto attraverso le tue parole. Tanti “stiletti di un fiore rosso tra distese di neve”, come dice magistralmente Bianca più su. Bentornata Doris!!! :D
5 giugno alle ore 12.24
Daniela Cattani Rusich
Potenza poetica devastente e struggente. Bellissima, Doris*
5 giugno alle ore 14.33
Doris Emilia Bragagnini
I vostri commenti sono davvero sentiti e nella loro sensibile percezione, uniti, a tutto quanto volevo dire. Non aggiungo altre parole perché è già tutto qui. Solo che le vostre…:-) sappiate che le -salvo- !! Me le tengo da qualche parte e poi ogni tanto le leggo:-)) Vi abbraccio tutti, sono felice che ci siate, di rileggervi, di essere di nuovo qui con voi. Baci
5 giugno alle ore 18.36
Doris Emilia Bragagnini
Abbraccio anche quelli con pollici da autostoppista e silenziosi, che credete :-))!!
5 giugno alle ore 18.49
Francesco Tontoli
ciao, amica mia…
5 giugno alle ore 19.20
Serenella Tozzi
L’aspettavo anch’io Doris questa tua, così: struggente e insieme rassegnata, coraggiosamente rassegnata, però, come chi si fa consapevole e, poi, alza la fronte e butta le spalle in fuori. E’ molto bella, studiata parola per parola, e ognuna di esse è precisa, efficace nel suo dire.Bentornata Zanna bianca.
6 giugno alle ore 12.40
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__________________________________[…commenti presi da pubblicazione fb]
Tutta la poesia è così, come un grilletto.
Benvenuta girl…
l’ho letta e riletta e riletta e ho letto anche i commenti, e non ci trovo rassegnazione, forse sto leggendo male, ma ci sento risposte forti determinate, un coraggio divorante, splendido!
sono senza fiato e molto emozionata non mi vergogno a dirlo
me la sono copiata la terrò con me
grazie davvero
chicca
Ciao Chicca, grazie per la tua lettura, non c’è rassegnazione hai ragione, anzi, è proprio una denuncia e una dichiarazione di “resistenza”… metafora certo, ma la volevo efficace, e la dedico a tutte le donne, compagne d’esistenza dappertutto; che tu la voglia tenere con te mi dice che il testo è riuscito laddove si è liberato, viaggiando autonomamente verso altre sensibilità…
la tua poesia è di quelle che incidono l’anima
sempre più matura e forte
capace di rendere le parole spari
versi di una consapevolezza che quasi sgomenta
ma liberatoria, spero.
Ciao Cristi cara amica… i versi sono grandi strumenti di “r_esistenza”…
sono qui! nel tentativo di staccarmi da parole ripide , come ripido é il mio modo di implorare necessità. parole dimenticate nel loro lavoro di bulino, nel loro continuo lasciare per privarsi di ogni significato fino ad arrivare a una nudità : bellezza. muovo le tende ancora più arso.
Grazie per la visita Darbedat, e per avermi lasciato traccia dei pensieri… che dire, speriamo che le tende non siano sintetiche… Benvenuto!
è un piacere ascoltare quando senti che chi ti parla ha delle cose da dire, e si divincolano i pensieri, si uniscono ai tuoi, si muovono. Ecco, se dovessi scegliere una parola per ” dire ” della tua poesia Doris, userei: movimento, tanto si agita e agita leggerla. La tua consueta eleganza che è un po’ come un balletto moderno ma sulle punte. Bravissima.
Grazie Romeo! Un abbraccio…
non so commentare i versi, l’ultima immagine è stratosferica, e persiste.
grazie per la tua lettura Alessandro, e avermene detto
dovresti aggiornarlo questo blog, ci sono cose molto buone
Ciao Flavio (grazie per la visita) … sì hai ragione, ci pensavo anch’io in questi giorni, a riordinare un po’ le idee, a ritrovare un po’ la motivazione. Non sono mai stata molto attiva qui, un po’ perché sono una che si distrae molto facilmente e poco metodica, un po’ perchè ho partecipato di più nei blog collettivi che frequentiamo.
Mi sono ripromessa una presenza più assidua…
penso sarebbe bello utilizzare il reblog per diffondere neobar