mi decido per un foglio bianco
colore non a me predestinato
e sono così fragili le ossa di una curvatura stagna
ingobbita tartaruga ride del tempo, sfodera dentini
per obliterare i varchi
– ognuno aspetta nessuno – quando modera la notte
Angelique smette le ali – vola – come una farfalla
appesa all’incestuoso senso fatto ramo di ciliegio
bacchetta di un dolore esponenziale, a scelta
d’eterocromia latente riempie la bocca di parole rosse
come frutti o sangue claudicanti, d’interrotto scioglilingua
* da Claustrofonia – Ladolfi Editore 2018
“tocca”