filtra ad angolo retto la vita sul linoleum
sono forse luci vere quelle, franate
………………… .a capoverso di corsia
un’ovatta scintillante captapensieri
se chi mi dice il nord è compagno di sventura
e la linea d’orizzonte guarda basso
ma noi avremmo inciso i polsi a pleniluni
tanti tempi in un bicchiere solo tuo
da passarmi sulla fronte dopo
tu mi toccavi come le spighe correndo
il viso verso l’alto perdendomi dal palmo
________________________________________img Mimmo Jodice
ci sono dei passaggi che portano in un’atmosfera incantata.
i polsi incisi a pleniluni e cioccolato
una fabbrica di immagini fiabesche per comunicare invece una realtà di febbre da lenire, freschezza sulla fronte, non osare chiamare una carezza, accontentarsi di un bicchiere passato sulla fronte…
e poi, non poter conoscere l’essenza del chicco, la ragione della spiga.
ma se tutto questo, compreso un orizzonte a nord, fa scrivere Poesia…
grazie di cuore per la tua visita Cristi…
Sembra di essere in un ospedale o piuttosto in un malessere interiore che mescola quei polsi incisi al plenilunio e cioccolato perché la speranza di una vita piena sovrasta sempre sulla banalità quotidiana. I due versi conclusivi mi sembrano la chiave della poesia, questo “tu” al quale ti rivolgi, che può accarezzarti, ma senza mai svelarti se stesso.
Inquietudine che si è fatta poesia, lirica rarefatta come prezioso ghiaccio in un calice di sentimenti, ritmati da un pulsare interiore.
grazia