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non conto più i giorni passati
i tasselli imprecisi, le scriminature – sostegno –
all’altra metà del vero
il gene d’ombra si congiunge in filigrana
quando sgocciola la linfa per lo sguardo che s’imbuta
“basta spostare la frangetta e gli scheletri scompaiono”
fissità perimetrali stile liberty (trompe-l’œil)
nasoboccacollo di dinieghi, ghirigori appassionati
come feti in formalina (dagli occhi puntuti, neri)
i contorni sono tagliole, lemmi da dottore
“fuori la lingua” a serrare permessi
che trillano, infantili, come già pazzi rettili osceni
_______________________________________________D.E.B. 12-07-2011, foto Susan Burnstine
Notevole, Doris, e ci sei tutta in questa poesia. Particolarmente colpita da quei contorni che sono tagliole, che si riallaccia a mio avviso alla prima strofa. Bellissima ma proprio bellissima, mi riporta alla teoria della relatività, soprattutto espressa in pittura. Scusami se ho cannato tutto, è una deviazione professionale la mia.Un forte abbraccio, amica dolcissima e carissimaRossella
Non devo scusarti di niente, speciale Rossella… sono contenta che ti sia piaciuta! Ti abbraccio!
allora avevi già riaperto!!!hai fatto benissimo, e questa tua è come dice Rossella, straordinaria!
i feti in fermalina sono i versi nati morti. La poesia ctnoia però riemerge, e vince, come in queste strofe. Piaciuta.
C'è, in ogni tua poesia, una passione di parola e di vita predominante insieme alla voglia di celare quello che simultaneamente dici. Non è una poesia facilmente accessibile, va presa nella sua sintesi, senza pretendere di razionalizzare il tuo intimo, tuttavia è poesia seducente, questo sì.
una vera scoperta, questo testo, il blog
Grazie a tutti voi, per la vostra lettura, per essere stati qui e avermi lasciato le vostre parole. D.
ancora potersi leggere… gran bella cosa!
ciao
cri
ciao Cristina, sto tentando di capire come funziona qui…
Carissima Doris,
dovrai abituarti e di corsa a wordpress!! Complimenti per questo spazio, bello ed raffinato come la tua poesia!
A presto leggerti :)
Ciao Filosofi, spero d’imparare presto sì, ci sono vari post da risistemare per carattere e dimensione e colore… con un po’ di pazienza cercherò, l’importante è non perdersi di “vista”!!
non credo di averti mai letta, ma sei una piacevolissima scoperta!
davvero straordinaria
chicca
Sono lieta di conoscerti Chicca, qui su wordpress sono nuova e ancora non troppo abile nei “comandi” del blog (appena importato da splinder durante l’esodo…), grazie per le tue parole. Ciao :-)
AUGH! bella amicia mia
ti lascio il mio nuovo link: http://domandedibambu.wordpress.com/
Ciao carissima, grazie, un megabbraccio!!
benvenuta qui allora ;)
Anche a te Antonella, benvenuta!
Ilnocchiero Bianco dopo tante letture sciape in rete…..finalmente poesia….grazie doris
13 luglio alle ore 9.06
Doris Emilia Bragagnini Grazie a te Giak (davvero)
13 luglio alle ore 14.19
Romeo Raja punto d’osservazione privilegiato questa tua poesia, che anche il termine ” poesia ” sembra andargli stretto ( se pur non ne conosciamo ne l’inizio ne la fine ) forse è meglio ” sguardo ” dove il modo per vedere, è passato da un trascorso che ne ha affilato e influenzato la traiettoria. Coincide perfettamente con quello che si pensa di saperti, indiscutibilmente addosso a te. grazie Doris
14 luglio alle ore 0.06
Doris Emilia Bragagnini Grazie Bianca e grazie Romeo… questo testo ha sorpreso anche me, nel senso che, più lo guardo e più (quasi) mi atterrisce per l’aderenza a qualcosa che non sapevo mi avesse segnata tanto fino a quando non me lo sono ritrovata davanti in questo modo. Certo lo -sguardo- della mia memoria vi era andato parecchie volte ma mai ero riuscita a filtrarne la “trama” in questo modo adulto in modo da prendermene cura, distillare il trauma e osservarlo da lontano, senza paura esprimendo un giudizio. Queste parole, questa “cosa” si è materializzata, ha preso forma, nello stesso istante in cui me ne sono separata.
14 luglio alle ore 9.16
Manuela Quatipua Còllu mi piace moltissimo l’accostamento con la foto che è superba. mi piace meno quell’imbuta :( pesante…
14 luglio alle ore 16.50
Doris Emilia Bragagnini anche a me piace poco, proprio perché sia l’imbuto che il suono di questo termine non mi vanno a genio… (non so perché a dire la verità ma è così) però corrisponde fedelmente all’azione che descrivo nell’immagine e non ho trovato alternativa :-( grazie Manuela!
14 luglio alle ore 17.08
Daniela Cattani Rusich Ciao, meravigliosa poeta :-)*
14 luglio alle ore 22.34
Doris Emilia Bragagnini Dany, sei così cara…
14 luglio alle ore 22.39
Vincenzo Mancuso Bellissima Doris!!non l’avevo ancora letta..:-)
14 luglio alle ore 23.07
Doris Emilia Bragagnini Ciao Vince, quando credo d’essere rimasta orfana di me stessa poi inaspettatamente torno :-)
14 luglio alle ore 23.11
Salvatore Sblando Uno stile sempre più unico, complimenti cara Doris :)
15 luglio alle ore 18.00
Doris Emilia Bragagnini Grazie Salvatore :-)
15 luglio alle ore 21.53
Paola Puzzo Sagrado E’ una poesia di una bellezza terribile, Doris, e tra le tue più eleganti! Parlo di quella Bellezza che inaspettatamente si scopre nella verità più dolorosa, laddove non la cercheresti mai e persino, talune volte – in tutta la sua struggente fissità – in ciò che non è più. Davvero magnifica, per me, dall’inizio alla fine!
17 luglio alle ore 16.26
Serenella Tozzi Una poesia crudele che scava nelle viscere. Ha ragione Salvatore Sblando, uno stile sempre più unico il tuo. Consapevolezza…, rinuncia, sono i termini che mi ha suggerito (mah!?)
18 luglio alle ore 8.41 .
Doris Emilia Bragagnini Paola, grazie, è un riconoscimento che mi commuove. Serenella grazie davvero per essere costante nella tua presenza a ciò che scrivo e per il tuo apprezzamento…
_________________________________[riferimenti nota pubblicata su Fb]
ho apprezzato molto molto carissima Doris
un saluto un abbraccio…ciao
dominica